Furto di identità: imparare a difendersi

La cosa più importante che abbiamo siamo noi e online noi siamo la nostra identità.

Al peggiorare della crisi economica globale aumentano i crimini, grandi, tipo il caso Madoff, ma anche piccoli, come i furti di identità elettronica. Secondo Gartner, 15 milioni di identità all’anno vengono rubate, una vittima ogni 2 secondi. A questo ritmo ogni dieci anni tutti i cittadini degli Stati Uniti avranno avuto almeno un furto dei propri dati elettronici.
Secondo l’Identity Theft Resource Center, l’incidenza di questi furti è cresciuta del 50 per cento nel 2008 dal 2007, e continua ad essere uno dei crimini in maggiore crescita negli States. C’è un mercato nero delle identità rubate che le Autorità non sembrano in grado di fermare. E’ così facile compravendere identità elettroniche che il loro valore è molto calato nei due scorsi anni.

Perché è più facile per i “cattivi” avere questi dati e più difficile proteggersi per i “buoni” ? Perché questi dati sono sempre più diffusi sulla Rete e la protezione è fuori del nostro controllo.

E’ meglio, ad esempio, pagare con carte di credito prepagate o ricorrere a servizi come Paypal, che proteggono le nostre informazioni da venditori che magari non sono così diligenti nell’evitare che le liste delle carte di credito dei loro compratori siano preda di hacker smaliziati e senza scrupoli. E’ poi bene sapere che si può essere avvisati ogniqualvolta la propria carta di credito viene usata e che si può contestare una spesa entro un limite ragionevole di tempo, ma per poterlo fare bisogna interessarsi attivamente del proprio conto e non solo saltuariamente.

Anche i furti di dati dai database delle Aziende sono molto in crescita, con aumenti del 47 percento sull’anno precedente; risulta che solo il 2.4 percento delle aziende avesse forme di protezione (codifiche dei dati e simili).

A questa apparente superficialità delle Aziende si aggiunge il florilegio di attacchi di virus il cui scopo è spesso quello di raccogliere quante più informazioni possibili dalle aree di memoria del sistema operativo, dai messaggi email, da tutte le parti deboli del nostro sistema, per inviarle a siti truffaldini predisposti allo scopo.

Sarebbe quindi opportuno, oltre che difendersi dai virus per salvaguardare il funzionamento del PC, difendersi con periodiche pulizie e archiviazione in ambienti protetti da solide codifiche di ogni informazione importante, suscettibile di essere dannosa nelle mani sbagliate.

Forse è il caso di considerare con più attenzione a chi si affidano e come si proteggono i propri dati sensibili…

Da PC Magazine